Il crepuscolo dell'umano - L'uomo, la tecnica e il capitale

4 settembre 2025

La nuova monografia di Vittorio Emanuele Falsitta, in uscita per Edizioni Cantagalli.

Parola d’ordine del pensiero tecnico è preconizzare il pensabile, riorganizzarlo, adibirlo a dimora artificiale dello spirito. È la frontiera mercantile della trascendenza. Una vertigine. Quando le nostre esigenze di trascendenza saranno anticipate e assecondate da un pensiero già pensato perché concepito proprio per appagarle, allora, saremo avviati alla morte. Un pericolo esiziale insidia la contemporaneità. Vi striscia dentro. È sopra tutto. È la sottrazione all’uomo del dominio sul proprio pensiero.

Quanto proposto nelle pagine della monografia di V.E. Falsitta è una riflessione snodata attorno a tale minaccia, aleggiante. Riguarda la tecnica, concepita nel suo essere pensiero; nel mescolarsi intelligente al capitalismo; nella maniera del suo volere; nello scopo: tecno-formare il mondo (ossia, adeguarlo alle sue forme); nell’impossessamento dell’uomo, ridotto a mezzo, senza inconscio, senza coscienza. Invertire tale processo è ancora possibile, ma è necessario individuare con estrema precisione il punto su cui operare. Per acquisire il controllo della tecnica occorre, prima di tutto, inibire l’avanzamento corporeo della tecnica. Non la tecnologia, ma il capitalismo è ciò che va colpito. Tutto induce a credere che il rallentamento della presa della tecnica sull’uomo liberi il pensiero e, privato dall’oppressione, il pensiero dell’uomo venga posto là, dove la libertà rivendica di essere espressa: nell’amministrare la tecnica/tecnologia nel genuino e preminente interesse umano.

Il volume si colloca nel cuore del dibattito contemporaneo sulla relazione fra tecnica, capitalismo e destino dell’umano. V.E. Falsitta sviluppa una riflessione radicale sul rischio di regressione civile che accompagna l’egemonia del pensiero tecnico e la sua commistione con la logica del capitale, ponendo la questione decisiva: come preservare gli spazi della libertà interiore e della dignità ontologica dell’uomo in un’epoca dominata da calcolo, efficienza e macchinizzazione dell’esistenza? Un’opera che interroga filosofi, giuristi, economisti e teologi, offrendo una prospettiva originale e coraggiosa sulla possibilità di difendere la civiltà e il senso della persona nel tempo della tecnica assoluta.

Disponibile qui online.